London calling, Silvia risponde!
Eh sì, cari Fiori, sembrerà incredibile ma a fine maggio mi sono concessa qualche giorno di vacanza in quel di Londra. La mia mission? Andare alla ricerca di nuove idee sul Flower Design da importare in Italia (ci sarò riuscita? Continuate a leggere!).
E dove dirigermi se non al RHS Chelsea Flower Show, ovvero l’evento gardening più atteso d’Europa?
Qui sotto trovate il racconto della 104° edizione per come l’ho vissuta io: con gli occhi sgranati di meraviglia e tanto, tantissimo entusiasmo. Spero possa darvi alcune dritte e saziare qualche vostre curiosità in merito.
Buona lettura!
Che cos’è
Il Chelsea Flower Show è la più influente esposizione floreale in UK. Tra le più antiche al mondo, è organizzata ogni anno dalla Royal Horticultural Society (celebre Istituzione inglese di orticoltura fondata nel 1804. La società, inoltre, gestisce senza scopo di lucro quattro giardini in diverse zone sul territorio) presso il Royal Hospital Chelsea ed è inserita a buon titolo tra le manifestazioni della cosiddetta “stagione sociale”.
Fu verso l’inizio dell’Ottocento che l’idea di un’Expo dei fiori cominciò a diffondersi all’interno della nobiltà britannica. Prima con una mostra floreale a Chiswick, nel lontano 1833, poi con il Great Spring Show ai Giardini di Kensington (1862).
Nel 2013, invece, per celebrare il suo centenario (nel 1913, infatti, si trasferì nel bel mezzo di Londra per merito di Harry Veitch) anche la famiglia reale vi ha allestito per la prima volta un proprio giardino.
Perché partecipare
Ve lo dico sempre: mai smettere di aggiornarsi, mai arrestare la nostra infinita curiosità nei confronti di ciò che è bello. Proprio per questo motivo, quando mi chiedete cosa fare per ispirare la vena creativa e come scovare nuovi trend, vi consiglio di visitare quanto più potete mostre d’arte o, per chi vive nel nord Italia, partecipare alla Design Week milanese. Lo stesso discorso vale per il Chelsea Flower Show che a maggior ragione, essendo autorità di riferimento per la floricultura occidentale, ha di sicuro molto da insegnare a tutti noi. Perché è da lì che nascono nuovi concept, da lì che partono tutti gli stili che ci piacciono tanto.
Certo, Londra non si trova esattamente dietro l’angolo e, rispetto a prestigiose fiere nostrane, i biglietti del CFS sono piuttosto cari (il prezzo si aggira attorno ai 300 euro). Ma vi assicuro che un piccolo investimento vale senza alcun dubbio la pena di un portafogli alleggerito, soprattutto nel caso lavoraste nel settore Flower – Event oppure foste semplici nature lovers.
Non siete mai stati nella City? Ci siete stati qualche anno fa ma vorreste tornarci? Prenotate volo e albergo durante la settimana in cui si svolge il Chelsea Flower Show: così facendo unirete l’utile al dilettevole!
Cosa ho visto
Tantissimi stili diversi con cui allestire gli stand (alcuni partendo da strutture più elaborate, altri sfruttando supporti semplici ma di grande effetto); animali giganti ricoperti di verde; infinite specie di fiori appartenenti a una stessa famiglia botanica; macchine, poltrone, palazzi, vetrine tutti a tema Green: insomma, un mondo fantastico!
Sì, perché come capita a Milano con Il Salone del Mobile, anche Londra durante la settimana del Chelsea Flower Show si veste per l’occasione. Ed è proprio ciò che gravita attorno alla Fiera, le stupefacenti scenografie che animano le vie della Città a colpire maggiormente i visitatori.
Come non innamorarsi dei quartieri di Westminster, Notting Hill, Soho, ecc… così agghindati? Impossibile!
Novità
Veniamo al dunque: quali novità posso riportare dal Chelsea Flower Show? Come sarà il 2018 all’insegna dei fiori? Non vi faccio aspettare oltre, eccole!
- Guardandomi in giro, mi sono resa conto che il mercato italiano si sta piano piano avvicinando allo spirito “naturale” degli inglesi, da sempre paladini del Flower Power ad ogni costo. Il che, sinceramente, mi lascia ben sperare per gli anni avvenire: forse anche nel nostro Bel Paese inizieremo a comprare bouquets per il semplice gusto di goderceli!
- Protagonisti assoluti delle installazioni: rose preziose (in particolare le Austin), tulipani e delphinium. Ne ho visti ovunque e in tutte le salse, allora perché non pensiamo di usarli più spesso all’interno dei nostri allestimenti?
- Il Total Greenery continua a essere presente, senza però riconfermarsi tendenza predominante di stagione.
- Lo Stile Naturale, invece, caratterizzato da linee morbide e volumi ariosi, spadroneggia incontrastato. Che nel 2019 gli si preferisca quello moderno?
- Tutti pazzi per i Paper Flowers: non c’era negozio di Abbigliamento o Home Decor che non ne avesse almeno un paio esposti in vetrina. Venite a scoprire come realizzarli nei corsi della Silviadeifiori School con Monica Dal Molin!
- Dalla quantità di Shop concentrati in pochi km della City e dal loro modo di fare business, è chiaro che dobbiamo puntare a nord-ovest per capire come affrontare le vendite in questo settore. Che dire: gli anglosassoni sanno cosa fare per ammaliare i clienti e fidelizzarli, distinguendosi anche dai competitors più affermati. Parola d’ordine: personalizzare al massimo i propri prodotti!
- L’importanza del Packaging Design: curatissimo e lussuoso, non è più solo un imballaggio da gettare. Anzi, lo si conserva anche dopo che i fiori sono appassiti! Bag e box, infatti, con la loro grafica accattivante e le forme studiate nei minimi dettagli, sono la vera attrattiva dei Flower Shops e riescono a rispecchiare al meglio l’identità del Brand.
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