Il mese di ottobre è il mese di piacevoli novità per il nostro blog. Dopo aver allacciato le cinture, scaldato i motori ed esserci messe in pista per una delle nostre zingarate floreali – la più recente a Cernobbio in occasione di Orticolario – siamo liete di presentarvi una nuova rubrica.
Personaggio Creativo del Mese sarà un mosaico di interviste, strutturate in cinque domande, sul tema della creatività, rivolte a personalità che hanno avuto il coraggio di lanciarsi oltre l’ostacolo per seguire la loro passione, riuscendo alla fine a trasformarla nel lavoro dei propri sogni. A inaugurare la stagione delle interviste è Silvia Pacchierotti, un’artista dal tratto gentile e dalla grazia innata sia nell’eloquio che nelle movenze. Abbiamo avuto il piacere di conoscerla nella raffinata cornice del Giardino Corsini a Firenze durante l’ultima edizione del Firenze Flower Show (mostra mercato piante rare e insolite) e siamo rimaste letteralmente rapite dall’eleganza discreta e perfezione estetica delle sue creazioni artigianali. Con squisita gentilezza e incontenibile entusiasmo Silvia ha partecipato all’intervista.
Come è cominciato il tuo viaggio nella creatività e come influenza il tuo stile di vita?
“Con gli anni è maturata in me sempre più la convinzione che la creatività faccia parte del mio Dna. Da questo punto di vista sono cresciuta in un ambiente molto stimolante; mia madre, di professione faceva l’insegnante, e fin da piccola mi ha instradato verso l’arte, lasciandomi sperimentare varie tecniche di pittura sui materiali più disparati. Ho sempre avuto uno spiccato spirito d’osservazione e tutto ciò che era nuovo e insolito pizzicava le corde della mia curiosità. La mia principale fonte d’ispirazione è senza dubbio la natura in tutta la sua miriade di sfumature. Mi ritengo una privilegiata, avendo la fortuna di vivere nella campagna toscana, regione di innegabile bellezza che tutto il mondo ci invidia. Qui trovo il mio rifugio all’insegna di una totale tranquillità e pacifico equilibrio con tutto ciò che mi circonda. Sin da piccola ho coltivato una fascinazione quasi mistica per i fiori, e da lì il passo per appassionarmi a dipingerli, conoscerne i nomi e le peculiarità è stato davvero breve. Poi, quante volte, nelle serate estive della mia infanzia mi dilettavo a raccogliere i fiorellini di campo, giocare a “m’ama non m’ama” con i petali o trasformare la loro corolla nel tutù di una ballerina di danza classica. Oggi, più che mai, la mia vena creativa è alla ricerca di costanti stimoli perché la natura non smette mai di incantarmi, essendo per me uno spunto chiamo Silvia e l’espressione Nomen omen mi calza proprio a pennello, dato che il mio nome, di derivazione latina, significa “nata nelle selve, nei boschi”.
Dove riesci a esprimere meglio il tuo lato creativo e perché?
“Complice un’esperienza trentennale nel settore dell’interior design, avendo gestito un negozio atelier con laboratorio annesso, ho avuto l’opportunità di conoscere e approfondire nuove tecniche in diversi ambiti creativi. Lavorando con i fiori, in particolare, e creando composizioni oltre ad allestimenti floreali, costantemente attenta a sfruttare al meglio le loro forme, texture e colori, mi sono resa conto di quanto questi possano essere un potente mezzo espressivo, poiché capaci di trasmettere gioia, armonia e un senso di piacevole leggerezza.”
Per essere creativi bisogna essere…?
“Secondo la mia filosofia di pensiero per essere creativi bisogna restare semplicemente fedeli a sé stessi, avere la capacità e la pazienza di leggersi dentro, non stancarsi mai di osservare alla ricerca di emozioni che sprigionino i nostri cinque sensi, per poter alla fine creare manufatti artistici in grado di dare forma concreta ai nostri pensieri e parlare all’anima.”
In che modo il mondo floreale ispira le tue creazioni?
“Il mondo floreale è senza dubbio il cuore pulsante della mia creatività. I fiori sono il fil rouge dei miei dipinti, nei quali cerco sempre di catturare la loro bellezza ed esprimere il loro potere magnetico nel riuscire a evocare emozioni, ricordi e atmosfere. Mi appassiona esplorare le nuance cromatiche e le geometrie degli elementi naturali che si trasformano in tratti e linee morbide e sinuose. Il mio obiettivo è rendere un omaggio sempre rispettoso ai fiori e alla loro unicità, perché ognuno di loro custodisce un messaggio che io cerco di ascoltare e tradurre in un progetto creativo che non si soffermi solo alla carta, al legno, alla ceramica o alla tela. Nelle mie creazioni utilizzo fiori artificiali, che ridipingo per personalizzarli, fiori secchi per il loro fascino nostalgico e senza tempo e fiori freschi recisi, dai più raffinati ai più semplici. È mia consuetudine omaggiare le mie clienti con una nota floreale e spesso collaboro come flower designer freelance con aziende del settore luxury wedding.”
Quali emozioni vorresti trasmettere con il tuo lavoro?
“In primis solarità e positività. Il linguaggio dei fiori è un linguaggio universale, intriso di meraviglia, delicatezza e forza. Attraverso il mio lavoro cerco di evocare un turbinio di emozioni positive ma anche una parentesi malinconica. Scelgo ogni petalo, ogni colore e ogni forma con minuzia certosina perché desidero raccontare una storia che rimanga impressa nella memoria, purché rievochi un ricordo o susciti inatteso stupore. Il mio scopo è far vibrare il cuore di chi guarda, regalando un momento di bellezza e contemplazione in un mondo che, spesso, ci sfugge di mano troppo in fretta. Forse, una sola parola può definire perfettamente ciò che intendo trasmettere. Armonia perché, in fondo, credo sia anche un tratto distintivo del mio animo.”
La nostra prima intervista finisce qui, ma prima di salutarci, rivolgiamo un grazie infinito a Silvia per la disponibilità e ci congratuliamo per la sua fantasia sconfinata e il suo talento innegabile nel generare bellezza ovunque faccia cadere il suo sguardo. Nel congedarci non possiamo che augurarle di continuare a produrre perché ogni donna che crea, crea valore.
Autrice dell’articolo: Francesca Pera









