Il parco secolare della suggestiva Villa Erba di Cernobbio ha appena calato il sipario su Orticolario, uno degli appuntamenti annuali più attesi tra gli amanti della natura.
I prati e i viali sono stati inondati da un tripudio di mille varietà di fiori, sfumature di colori e profumi inebrianti. Questa è stata la prima tappa di quelle che, d’ora in poi, chiameremo “zingarate floreali”, con lo scopo di raccontare alla community, i nostri viaggi tra mostre e giardini, con lo stesso minimo comune denominatore: la ricerca di cose belle e inedite.
La manifestazione florovivaistica, giunta alla sua quindicesima edizione, si è confermata ancora una volta un magnete per tutti gli appassionati del tema “green”, facendoli immergere nella bellezza della natura, ispirando meraviglia e dando forma all’incanto.
Circa 250 espositori accuratamente selezionati hanno messo in mostra varietà botaniche rare e insolite, oltre a prodotti artigianali di nicchia, il cui tratto distintivo è proprio l’unicità e la magia dei particolari. Si poteva spaziare dall’arredamento da giardino alla ceramica artistica, dai tessuti ai saponi fatti a mano, dai gioielli all’oggettistica in vimini.
Inoltre, assai ricco il ventaglio di attività collaterali sia gratuite che a pagamento, tra cui workshop floreali, degustazioni, incontri tematici, dimostrazioni creative, laboratori didattici per avvicinare anche i più piccoli all’universo vegetale.
In questa edizione dedicata al giardino dell’Eden per celebrare la biodiversità primordiale, con un focus sulle piante alimurgiche, specie spontanee commestibili e simbolo del ritorno in voga del foraging, non sono mancati spazi performativi, come quello presentato il pomeriggio dell’inaugurazione, dal titolo Quel che viene prima, capace di rievocare quasi uno spettacolo teatrale dalla regia perfetta, il cui design floreale è stato curato dal celebre Event & Flower Designer Vincenzo Dascanio e la mise en place dal servizio catering targato Aglio e Oglio. Una menzione speciale spetta anche alle sette installazioni artistiche progettate per l’evento e in concorso per il prestigioso premio “La Foglia d’oro del Lago di Como”.
Sarebbe riduttivo e a dir poco ingeneroso definire Orticolario un garden show come tanti altri, quanto piuttosto un laboratorio en plein air in cui si intrecciano connessioni tra arte, natura e cultura del paesaggio per nutrire curiosità e instillare una certa sensibilità, al fine di creare un’idea innovativa di giardino, che può essere dentro e fuori casa, perché non contempla più confini. Si torna sempre ispirati e col cuore più ricco di esperienze da Orticolario, perché offre un racconto emozionale che invita a mettere radici e occuparsi del giardino come atto di cura che rigenera, un gesto a dir poco rivoluzionario in tempi così incerti, sempre più caratterizzati da anoressia sociale e anestesia al dolore.
Autrice dell’articolo: Francesca Pera